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I RISULTATI DEL XX FESTIVAL VERDI “SCINTILLE D’OPERA”

Un’edizione coraggiosa, autorevole, innovativa. Nell’anno di Parma Capitale Italiana della Cultura,  il Festival Verdi ha affrontato le sfide della pandemia  con determinazione e senso di responsabilità sociale garantendo continuità al suo sforzo produttivo e lasciando un’impronta significativa nella comunità e nel mondo della cultura.

 

REPORT: Festival Verdi e Verdi OFF 2020

Scarica il pdf del report con i risultati del XX Festival Verdi “Scintille d’Opera” e della V edizione di Verdi Off.

 

L’edizione del ventennale del Festival Verdi che ha avuto luogo dal 11 settembre al 10 ottobre 2020 a Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020+21, durante un periodo tra i più incerti e difficili della storia dell’Umanità, si è rivelata una straordinaria opportunità di rimettere a fuoco e comprendere appieno il valore e il significato del progetto, nato nell’anno delle celebrazioni del centenario della morte di Giuseppe Verdi e, da allora, destinato a delineare il nuovo volto e modificare per sempre il destino della città di Parma e delle terre che diedero i natali a Giuseppe Verdi.

“La XX edizione del Festival Verdi è stata un’edizione particolare e coraggiosa, afferma Federico Pizzarotti, Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma, realizzata per la comunità, assieme alla comunità, e grazie al supporto di Partner e Sponsor che, nonostante le difficoltà, lo hanno sostenuto anche quest’anno. Una manifestazione che si è svolta in parte nel teatro all’aperto realizzato appositamente al Parco Ducale e in parte al Regio, grazie all’intraprendenza del Teatro che ha ideato e realizzato per primo in Italia un progetto certificato, permettendo a lavoratori, artisti e al pubblico di godere lo spettacolo dal vivo tutelati e protetti. Verdi Off nella sua V edizione è andato a scoprire nuovi luoghi in città, raggiungendo i cittadini “sotto casa”, con la vitalità contagiosa dei suoi format sempre sorprendenti. La creatività infusa quest’anno dal Teatro Regio nel Festival è quindi rimasta la stessa, anzi: si può dire che è stata potenziata”.

“Il Festival Verdi quest’anno – spiega Anna Maria Meo, Direttore generale del Teatro Regio di Parma e Direttore artistico del Festival Verdi – è stato realizzato con determinazione, coraggio, con il desiderio di mantenere i cardini sui quali la reputazione del progetto, da 5 anni a questa parte, poggia – la qualità artistica, il rigore scientifico della proposta musicale, l’approccio innovativo – e con una forte volontà di testimoniare una concreta vicinanza agli artisti e ai lavoratori dello spettacolo dal vivo oltre che al pubblico, anche nello spirito indicato dal motto di Parma 2020+21, “La Cultura cura”.

Per affrontare la sfida di quest’anno, ci siamo dovuti inventare cose che mai avremmo immaginato prima, mettendo a frutto le grandi capacità artistiche e professionali che il Teatro racchiude, e abbiamo anche potuto sperimentare nuove modalità di fruizione che, in prospettiva futura, diventeranno essenziali e vantaggiose per incontrare nuovo pubblico. Il progetto del XX Festival Verdi, intitolato “Scintille d’Opera”, nasce a seguito dell’impossibilità di realizzare il programma annunciato poche settimane prima della pandemia. Il Festival è stato quindi ripensato per il pubblico e la comunità locale, con un nuovo titolo – “Scintille d’Opera” – che esprime la “brillantezza” con cui abbiamo voluto rivestire la proposta artistica di quest’anno. Con un cartellone ridimensionato a un titolo operistico a settimana, non più 4 in 4 giorni consecutivi, e con un biglietto dal prezzo medio abbattuto a 65 euro, il Festival è stato riprogrammato in un teatro all’aperto realizzato per l’occasione nel Parco Ducale, con sullo sfondo la magnifica facciata del Palazzo Ducale, su di un palcoscenico di oltre 700mq in modo da garantire la sicurezza degli artisti e dei musicisti che hanno potuto esibirsi senza mascherina e con una camera acustica spazializzata che anche all’aperto ha consentito al pubblico l’ascolto più fedele.

Dopo averne elaborato e analizzato diverse soluzioni in relazioni ai possibili e più probabili scenari, il XX Festival Verdi “Scintille d’Opera” è stato annunciato in conferenza stampa online l’8 giugno ed è stato realizzato in soli tre mesi, a partire dal 15 giugno 2020, data di riapertura dei teatri a seguito del lockdown. L’avvio di un tale “cantiere” in un momento di grandi incertezze, di emergenza sanitaria, è stato compiuto grazie alla dinamicità e alla prontezza dei lavoratori del Teatro Regio che hanno saputo rispondere alle nuove necessità con grande capacità reattiva in tempi così stretti, nella volontà condivisa da ciascuno di noi di garantire continuità allo sforzo profuso dal Teatro Regio nel Festival e dal desiderio di incontrare nuovamente il nostro pubblico. L’eccellente livello artistico del Festival, come attestato dai maggiori critici e giornalisti del settore, si è pregiato della presenza di artisti di altissima levatura internazionale, tra cui i direttori Roberto Abbado, Michele Mariotti, Valerij Gergiev, le voci, tra le altre, di Eleonora Buratto, Silvia Dalla Benetta, Anita Rachvelishvili, Giorgio Berrugi, Vladimir Stoyanov, Roberto Tagliavini, Ludovic Tézier, Riccardo Zanellato, gli attori Marco Baliani e Luigi Lo Cascio, il Quartetto Prometeo, I Filarmonici di Busseto, il Quartetto Leonardo. Con la conferma della collaborazione con i partner artistici La Toscanini e la Fondazione del Teatro Comunale di Bologna che anche in questa edizione hanno segnato la continuità di un progetto che si rinforza e si stringe di anno in anno.

Gli obiettivi del Festival – mantenere un’indiscutibile qualità filologica e l’eccellenza artistica nel segno dell’innovazione, stabilire nuove e virtuose pratiche gestionali e produttive, superare nuovi traguardi di sviluppo tecnologico – si sono coniugati alla imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e del pubblico, da cui deriva quindi il grande investimento sostenuto dal Regio per la sicurezza e la sua comunicazione, anche nel momento in cui a seguito del maltempo si è scelto di proseguire il Festival al Teatro Regio di Parma. Ciò è stato possibile ancora una volta in tempi record grazie a un progetto originale studiato dai tecnici del Regio e certificato da una società leader nel settore della medicina, consulenza e formazione sulla sicurezza del lavoro, che, con l’apposizione di schermature in policarbonato flessibile (facilmente installabili e removibili) nelle sedute alternate occupabili in platea e tra un palco e l’altro, ha consentito di accogliere in piena sicurezza fino a 600 spettatori”.

La V edizione di Verdi Off è stata come sempre l’occasione di scoprire, abitare e vivere nel nome del Maestro i luoghi più belli e unici della città, progetti pensati per aprire il cuore all’incontro con gli altri, attraverso la musica, il teatro, la danza, coinvolgendo, sempre nel massimo rispetto delle norme a tutela della salute, un pubblico ampio e di ogni età: famiglie, giovani, bambini, e in particolare coloro che si trovano in luoghi di cura o di accoglienza o che in questo momento vivono situazioni sociali di maggiore difficoltà. In quest’anno particolare, Verdi Off ha raccolto nuove sfide ed è andato incontro a nuovi obiettivi, con progetti speciali che hanno coinvolto 320 artisti di oltre 50 associazioni e compagnie del territorio, in grado di portare il Festival Verdi incontro al pubblico, in sicurezza, invitando tutti a condividere le emozioni e la passione per Verdi, diffondendo la grandezza dell’uomo e dell’artista, come sempre, in modo lieve, giocoso e aperto, “sbaruffato”. La rassegna quest’anno ha assunto una consistenza più ricca rispetto agli altri anni, con 240 appuntamenti in 70 luoghi della città, 60 dei quali per la prima volta, riuscendo nonostante le limitazioni a raggiungere uno “spazio” più ampio, assecondando un’ideale di massima condivisione. “Abbiamo voluto trasformare in creatività i limiti con cui ci siamo trovati a operare, nel forte desiderio di rinnovare le emozioni dello spettacolo dal vivo. Parlare di Verdi Off vuole dire parlare di teatro, complessità, relazione e contemporaneità dichiara Barbara Minghetti, curatrice di Verdi Off. E Verdi Off lo fa e lo ha fatto quest’anno, in tutte le maniere possibili. La contemporaneità è quella del vivere quotidiano, e quindi per noi la possibilità di andare incontro alle persone, nelle piazze, nei mercati, nelle strutture di cura, vicino alle persone che soffrono, nei ristoranti, nei quartieri, e addirittura sotto casa dei cittadini di tutta Parma. Vuol dire occuparsi delle difficoltà, scoprire e andare nel territorio, comunicare e collaborare con le istituzioni culturali della città di Parma. E quest’anno ha voluto anche dire “battere il tempo”: e noi il tempo, l’abbiamo battuto, cantando 24 arie, in ognuna delle 24 ore, dalle 24 finestre di Palazzo del Governatore”.

Questa edizione 2020 del Festival Verdi, queste scintille d’Opera – dichiara Michele Guerra, Assessore alla cultura del Comune di Parma – ci hanno insegnato molte cose: anzitutto che il Teatro Regio ha davvero un grande senso di responsabilità nei confronti del suo pubblico, cui non ha rinunciato ad offrire, in questo anno 2020 disperato per il mondo della cultura, un cartellone ricco e interessante, rispettando la sue missione prima. In secondo luogo, che la sfida gettata dalla pandemia è stata anche l’occasione per riflettere in modo diverso su ciò che facciamo, imponendoci di immaginare canali di comunicazione diversi, forme di dialogo con il pubblico diverse, luoghi di fruizione diversi. Ora sappiamo per esempio che il parco Ducale, è stato un luogo dove abbiamo quest’anno per la prima volta scoperto l’incanto di farci rapire non solo dallo spettacolo ma anche dalla magia del luogo stesso. Abbiamo anche imparato che è necessario continuare a metterci in gioco, migliorare il rapporto con il pubblico, aggiornare il patrimonio culturale digitale. Quindi il successo fondamentale del Festival Verdi quest’anno è stato di aver portato avanti l’idea stessa di questo Festival, un’idea cangiante, aderente al contesto, vicina in modi diversi al proprio pubblico, i cui risultati artistici e di promozione resteranno impressi nella memoria della città, quali forme di eredità.

Salutiamo quindi l’arrivo del 2021 confidando nel rilancio di quest’attività culturale, assieme a tutte le attività culturali della Citta di Parma, nella certezza che la lezione di responsabilità, consapevolezza, coraggio che il Festival Verdi ci ha regalato quest’anno sia servita ad aiutarci a trovare le risposte per poter andare avanti e per continuare a credere che la cultura è un servizio fondamentale per la città e per tutti coloro che, da fuori, ci guardavano, ed erano tristi di non poterci raggiungere”.

 

Festival Verdi 2020

 

Verdi Off 2020

 

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