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Ascesa e caduta
della città di Mahagonny

Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny

Opera in tre atti su testo di Bertolt Brecht

Musica
KURT WEILL
Edizioni Universal Wien, rappresentante per l’Italia Casa Ricordi srl

Date

Teatro Regio di Parma

Martedì 26 aprile 2022, ore 20.00 Opera A
Giovedì 28 aprile 2022, ore 20.00 Opera B
Sabato 30 aprile 2022, ore 20.00 Opera C

Durata 2 ore e 50 circa, compreso 1 intervallo

Atto 1 – 1 ora e 5 minuti
Intervallo – 20 minuti
Atti 2 e 3 – 1 ora e 25 minuti

Cast

Leokadja Begbick ALISA KOLOSOVA
Fatty, der “Prokurist” CHRIS MERRITT (26)
MATHIAS KOZOROWSKI (28, 30)
Dreieinigkeitsmoses ZOLTAN NAGY
Jenny Hill NADJA MCHANTAF
Jim Mahoney TOBIAS HÄCHLER
Jack O’Brien MATHIAS FREY (26, 28)
CHRISTOPHER LEMMINGS (30)
Bill, detto Sparbüchsenbill SIMON SCHNORR
Joe, detto  Alaskawolfjoe JERZY BUTRYN
Tobby Higgins  MATHIAS FREY
Il narratore FILIPPO LANZI
Sei ragazze di Mahagonny ROXANA HERRERA, ELIZABETH HERTZBERG
YULIIA TKACHENKO, CECILIA BERNINI
KAMELIA KADER, MARIANGELA MARINI

 

Maestro concertatore e direttore
CHRISTOPHER FRANKLIN

Regia
HENNING BROCKHAUS

Scene
MARGHERITA PALLI

Luci
PASQUALE MARI

Video Design
MARIO SPINACI

Costumi
GIANCARLO COLIS

Coreografia
VALENTINA ESCOBAR

ORCHESTRA DELL’EMILIA-ROMAGNA “ARTURO TOSCANINI”

CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Maestro del coro
MARTINO FAGGIANI

Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021
In coproduzione con Fondazione I Teatri di Reggio Emilia

Spettacolo in lingua tedesca con sopratitoli in italiano.

 

Assistente alla direzione d’orchestra Massimo Fiocchi Malaspina
Assistente alle scene Marco Cristini
Assistente ai costumi Antonella Castelli
Assistente alle luci
Gianni Bertoli
Direttore di scena Ermelinda Suella
Vocal coach, maestro di sala e pianista in scena Gianluca Ascheri
Maestri di sala e palcoscenico Claudio Cirelli, Claudia Zucconi
Pianista in orchestra Claudia Pulsoni
Maestro alle luci Melissa Mastrolorenzi
Maestri ai sopratitoli Enrica Apparuti, Marco Turri; Sopratitoli a cura di Enrica Apparuti
Scene, costumi e attrezzeria Teatro Regio di Parma; Calzature CTC (Milano)
Parrucche Audello Teatro (Milano); Trucco e parrucco Accademia Backstage
Responsabile di produzione Ilaria Pucci; Responsabile dei servizi tecnici Andrea Borelli
Direttore di palcoscenico Giacomo Benamati
Scenografo realizzatore e consulente agli allestimenti Franco Venturi
Responsabile macchinisti Giuseppe Caradente; Responsabile elettricisti Giorgio Valerio
Responsabile attrezzeria Monica Bocchi
Consulente per la sartoria Lorena Marin
Personale tecnico, amministrativo e di palcoscenico del Teatro Regio di Parma

 

Opera Vision

Guarda Ascesa e caduta della città di Mahagonny su Operavision.eu: 

https://operavision.eu/performance/rise-and-fall-city-mahagonny

La piattaforma digitale di Opera Europa, grazie al supporto di Creative Europe dell’Unione Europea, offrirà gratuitamente per il triennio 2022-2024 un ricco cartellone di opere in live streaming e on demand da oltre 30 teatri di 16 paesi, con sottotitoli in diverse lingue e contenuti extra di approfondimento.

Il Teatro Regio di Parma aderisce al progetto con un’opera all’anno, iniziando con Ascesa e caduta della città di Mahagonny, disponibile gratuitamente dal 30 aprile al 30 luglio 2022.

 

   

 

 

 

L’utopia del piccolo borghese
Note di regia di Henning Brockhaus

 

Mahagonny è una metropoli del piacere e del divertimento, un paradiso del whisky, del mangiare senza limiti, dei bordelli lussuriosi. È un luogo dove i soldi possono tutto, ma alla fine non servono a niente: non si compra la felicità.
Il protagonista Jim Mahoney con impeto da rivoluzionario del capitale impone la legge del “tu puoi fare tutto”. Tutti cercano Il godimento e il divertimento soltanto nei soldi, quindi il loro desiderio è limitato e contorto.
Jim diventa alla fine la vittima delle sue intenzioni: indebitandosi per aiutare un compagno chiede un prestito che gli viene negato, così viene condannato a morte perché non ha più soldi. Non avere soldi è rigorosamente vietato a Mahagonny. Alla fine la città precipita in rovina, fra le proteste dei cittadini che condannano le atrocità del capitalismo e si ribellano con violenza.
A Mahagonny manca il mondo degli operai, ma per questa messa in scena abbiamo creato nel fondo della scenografia un mondo di poveri e sfruttati: esistono come un’ombra, ma la loro presenza è angosciante.
L’ispirazione per le scene e i costumi è venuta anche dalla pittura americana di Edward Hopper: l’America ha creato il sogno della felicità con il capitalismo, ma la ricchezza è basata sul crimine. In Mahagonny gli imprenditori sono prima criminali e poi giudici di sé stessi. Fondano la città del godimento che promette di realizzare tutti i sogni: l’utopia del piccolo borghese.
Henning Brockhaus

 

Grande opera, grande sfida
Note di direzione di Christopher Franklin

 

Quando ci si avvicina a questa grande opera che è Aufsteig und Fall der Stadt Mahagonny, è bene tenere a mente che Kurt Weill è uno dei compositori più versatili ed eclettici del XX secolo e compose questo capolavoro prima ancora di compiere 30 anni: un talento notevole! L’opera nasce da Mahagonny Songspiel, cantata scenica che unisce diverse canzoni, eseguito per la prima volta nel 1927 a Baden Baden, e da cui Weill e Brecht partirono per sviluppare il progetto di un’opera in tre atti, che è quella che rappresentiamo oggi qui a Parma, e che debuttò nel ‘30 a Lipsia. Ascoltando l’esito di questo lavoro a quattro mani, si percepisce in modo chiaro quanto il compositore abbia dato massima libertà alle sue forze creative per mettere in scena questa bizzarra vicenda. Un aggettivo spesso usato per descrivere questa musica è “decadente”: definizione che potrebbe anche rispecchiare perfettamente il contesto in cui è nata l’opera, la Repubblica di Weimar. Non a caso quando i nazisti presero il controllo della Germania nel 1933, la musica di Weill fu censurata, ed egli stesso fu costretto a fuggire dal Paese.
Quella di Mahagonny è una partitura complessa con un linguaggio musicale a volte sofisticato (fughe, contrappunto rigorosamente studiato, sviluppo sinfonico), a volte popolare, con l’uso di chitarre, banjo e percussioni delle musica swing/jazz degli anni ’20: un vero potpourri di stili musicali. Spesso i numeri “seri” sono in lingua tedesca, i brani swingati in lingua americana. La stessa versatilità è richiesta all’orchestra e ai cantanti, chiamati a saltare da uno stile a un altro, dal canto lirico alla musica popolare. E questa è una delle caratteristiche che rendono Mahagonny un’opera piuttosto complicata da montare musicalmente, con un organico complesso che include non solo nove solisti/protagonisti, ma anche sei cantanti che interpretano le amiche di Jenny, il coro di voci maschili e femminili, una corposa orchestra in buca – che ai consueti archi, legni e ottoni aggiunge sax, basso, banjo, bandoneon, harmonium, mandolino, un pianoforte “scordato” e, come già detto, molte percussioni – più diverse bande in palcoscenico. Tutto questo da impastare insieme, con l’ulteriore difficoltà dovuta al distanziamento in scena, ancora oggi richiesto dalle regole anti-Covid. Una bella sfida, insomma, che affrontiamo tutti insieme con grande passione per portare questo titolo per la prima volta sul palcoscenico del Regio.
Christopher Franklin

 

Costruendo la città di Mahagonny

 

 

 

 

 

 

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